
Il progetto del museo nasce nel 2013 con l’intenzione di restituire il ˝senso˝ e l’ ˝identità˝ del luogo.
I media e le diverse tecnologie utilizzate propongono un nuovo modo di raccontare la storia, facendo emergere e scoprire aspetti, connessioni, suggestioni in grado di suscitare esperienze sensoriali, emozionali ed educative, anche attraverso una molteplicità di segni, simboli e costruzioni narrative.
Il percorso museale si sviluppa su due piani, strutturati in vari spazi espositivi.
Al primo piano vengono raccontate la vita di San Benedetto e il modo di vivere dei benedettini.
Al secondo piano, invece, si racconta l’arte dell’ornitomanzia nel mondo Mediterraneo, dal I millennio a.C. fino alle civiltà etrusco – italiche. L’ornitomanzia è l’antica pratica di leggere auspici nel volo o nel canto degli uccelli che veniva attuata nell’antica Roma così come nel tempio di Bantia, risalente al I sec a.C.
L’obiettivo dell’esposizione è di ˝ alimentare il fuoco˝ dell’emozione che i resti del passato sono in grado di accendere quando da oggetti si trasformano in parole, in suoni, in segni, in una narrazione capace di coinvolgere il visitatore che diventerà protagonista di un’esperienza che lo coinvolga non come semplice fruitore di una mostra ma come un vero e proprio viaggiatore nella storia.